Il Lötschberg raddoppia, ma manca una strategia per il Gottardo!
È ammesso che la coincidenza delle date è del tutto casuale. Tuttavia il Consiglio Federale, cioè l'organo esecutivo del Governo della Confederazione Elvetica, era a conoscenza dell'incidente avvenuto pochi giorni prima, il 10 agosto, con il deragliamento del un treno merci nel tunnel di base del San Gottardo. La massima autorità istituzionale svizzera, superando una certa reticenza sui nuovi investimenti ferroviari da mettere in cantiere e un atteggiamento attendista, che ha ricevuto molte critiche, ha rotto gli indugi e ha adottato una strategia di intervento a lungo termine, che prende il nome di Prospettiva Ferrovia 2050 e prevede investimenti aggiuntivi per 2,6 miliardi di franchi (2,7 miliardi di euro).
Questa decisione aggiorna il programma di investimenti, che sembra essere conosciuto come le fasi di espansione 2025 e 2035, che ammontano a circa 20 miliardi di franchi. Anche se la nuova strategia concentra l’attenzione sui grandi nodi con un occhio al trasporto passeggeri, la cosa più importante è evitare gravi ripercussioni sulle operazioni a causa di incidenti come quello di Rastatt nel 2017, Losanna e Ginevra nel 2021, fino all’attuale Blocco del Gottardo.
Uno dei principali interventi decisi lungo le grandi direttrici transalpine riguarda il completamento completo del tunnel di base del Lötschberg. Dopo molte discussioni ed esitazioni su un adeguamento solo parziale, il Consiglio Federale ha abbracciato l'atteggiamento del completamento definitivo che consente di aumentare la capacità della linea ferroviaria di collegamento con il corridoio del Sempione, ma evita anche la chiusura totale del tunnel a causa dei lavori ipotizzati in non meno di otto mesi. Per questa scelta è necessario un ulteriore investimento di 640 milioni di franchi, per un intervento definitivo e risolutivo.
Attualmente la Galleria di base del Lötschberg, lunga 34,6 km, è pienamente operativa su un solo binario, con un raddoppio parziale per circa un terzo della sua lunghezza. Considerando i collegamenti di ambito non solo locale ma anche transfrontaliero, si vuole accelerare la realizzazione di un terzo binario tra Giubiasco e Bellinzona per potenziare l'asse tra il Ceneri e il San Gottardo.
La decisione presa dal Consiglio federale viene giudicata positivamente, anche se ha espresso riserve l'associazione Swiss Railvolution, che propone la necessità di sviluppare tutti i corridoi ferroviari. Questa nuova strategia adottata dal Governo è vista come un piccolo passo nella giusta direzione, che però manca di una visione globale di rafforzamento dell'intera rete. L'incidente nella galleria di base del San Gottardo mostra tutti questi limiti. Se l'incidente al treno merci fosse avvenuto qualche chilometro prima, nel bellinzonese, sia la linea storica che quella prevista dal progetto Alptransit non sarebbero state percorribili da settimane.
Ecco perché, insiste Swiss Railvolution, è necessario prevedere anche la tangenziale merci di Bellinzona (come collegamento diretto tra il Ceneri e il San Gottardo), insieme a nuove tratte tra Lugano e Milano e tra il portale nord del San Gottardo, il nodo strategico di Arth-Goldau e il tunnel dello Zimmerberg, che saranno comunque completati secondo la Prospettiva Ferrovia 2050. Resta fuori dai piani decisi dalle autorità svizzere anche la necessità di aggirare uno dei principali punti deboli della rete svizzera, quello del nodo di Olten, asse centrale dell’intera Confederazione.
Piermario Curti Sacchi